RADIOLOGIA INTERVENTISTICA

Dott. Marco Scrocca

BIOPSIA MAMMARIA
La biopsia mammaria eco-guidata serve a prelevare del tessuto mammario, sotto controllo ecografico (sonografico) per analizzarlo. Ci sono vari tipi di biopsia che si distinguono tra loro per le dimensioni dell’ago utilizzato e per le indicazioni al loro impiego:

 

1. Punzione all’ago fine (PAF) ECO-GUIDATA
La punzione all’ago fine permette di aspirare delle cellule all’interno di un ago montato su una siringa per una verifica citologica. I suoi impieghi più frequenti sono:
Per punzionare e svuotare una cisti
Per verificare la presenza di metastasi nei linfonodi (ascellari, infraclaveari o della catena mammaria interna)

 

2. L’ago biopsia (Tru-Cut) ECO-GUIDATA
L’ago biopsia (anche chiamata tru-cut o ago tranciante) permette di prelevare del tessuto per un esame istologico. Il maggior quantitativo di tessuto prelevato rispetto ad una punzione all’ago fine, permette di definire nelle lesioni maligne l’invasione e le caratteristiche biologiche (ricettori ormonali, grado di differenziazione ed aggressività) di un nodulo maligno. Con l’ago biopsia si può differenziare un nodulo benigno da un nodulo maligno. Si esegue l’ago biopsia dopo aver disinfettato la cute e avere anestetizzato localmente la regione. La complicazione più frequente è la formazione di un ematoma (sanguinamento) locale. I pazienti diabetici fanno più facilmente sovra infezioni come complicazione. L’assunzione di anticoagulanti è la principale contro indicazione ad ogni tipo di biopsia.

 

Prima della Biopsia al seno, non è necessaria alcuna preparazione particolare. Anche il ricorso all’anestesia locale non è generalmente necessario, in quanto il dolore avvertito durante la procedura è modesto.

CITOLOGIA MAMMARIA
L’agoaspirato del seno è un esame finalizzato al prelievo di un campione di tessuto mammario, per poterlo studiare al microscopio.
In genere, questo esame viene eseguito per analizzare le cellule che compongono un nodulo o un’area di tessuto mammario ritenuta sospetta alla diagnosi radiologica (ecografia e mammografia) e clinica (visita senologica).
L’obiettivo dell’agoaspirato consiste nello stabilire la natura e le caratteristiche dell’alterazione mammaria in essere, al fine di pianificare un corretto iter terapeutico o eseguire ulteriori accertamenti diagnostici.
La tecnica è minimamente invasiva e prevede la raccolta di un campione di cellule o liquido da sottoporre ad esame citologico. In ISA il prelievo viene eseguito sotto la guida ecografica, introducendo un ago sottilissimo nel seno, fino a raggiungere la formazione sospetta, dalla quale si raccoglie parte del contenuto da sottoporre alle successive analisi in laboratorio.
L’agoaspirato mammario consente, quindi, un inquadramento diagnostico più approfondito: l’esame citologico valuta tutti i possibili aspetti patologici delle singole cellule presenti nel campione raccolto., permettendo di discriminare un’alterazione benigna della mammella (come nel caso di cisti e fibroadenomi) da una lesione mammaria di natura maligna (carcinoma od altre neoplasie). Il risultato è disponibile in pochi giorni.

 

Prima dell’Agoaspirato al seno, non è necessaria alcuna preparazione particolare. Anche il ricorso all’anestesia locale non è generalmente necessario, in quanto il dolore avvertito durante la procedura è modesto.

CITOLOGIA TIROIDEA ECO – GUIDATA
L’agoaspirato tiroideo è una metodica minimamente invasiva che consente una diagnosi di natura dei noduli della tiroide. L’agoaspirato tiroideo, permette nella maggior parte dei casi, una diagnosi precisa sulla natura dei noduli della tiroide. Tale metodica, nel caso di voluminose cisti (colloidali o emorragiche), può avere anche una valenza terapeutica. Il razionale dell’agoaspirato tiroideo consiste nel prelevare alcune cellule tiroidee contenute nel nodulo che si vuole analizzare al fine di ottenere informazioni precise sulla natura del nodulo tiroideo. L’agoaspirato tiroideo è una metodica minimamente invasiva che consente solo il prelievo di alcune cellule contenute nel nodulo e non di un intero tessuto e pertanto non è una biopsia. L’esame citologico mediante agoaspirazione rappresenta attualmente il gold standard nella gestione diagnostica del nodulo tiroideo. Tuttavia, l’elevata prevalenza della patologia nodulare nella popolazione e la frequenza con cui i noduli tiroidei vengono diagnosticati incidentalmente richiedono precisi criteri per la selezione delle lesioni da sottoporre all’indagine. E’ una metodica nel complesso di semplice esecuzione e a basso costo, eseguita in regime ambulatoriale virtualmente è esente da complicazioni (la più frequente è rappresentata dalla formazione di un ematoma a livello della zona di aspirazione, che può essere prevenuta dall’applicazione di ghiaccio per alcuni minuti). E’ una metodica la cui percentuale di successo dipende in larga misura dall’esperienza dell’operatore e da quella del citopatologo, dal numero di campioni prelevati e dai criteri utilizzati per definire l’adeguatezza del campione. E’ diventata pratica comune, soprattutto in Europa, l’esecuzione dell’agoaspirato sotto guida ecografica. Tale approccio permette di centrare meglio l’area da agobiopsiare, di controllare che durante l’aspirazione l’ago non si sposti dal bersaglio e, soprattutto, permette di decidere quale nodulo biopsiare in base non solo alle dimensioni, ma anche alle sue caratteristiche ecografiche.